Bentornate
amiche lettrici e buon mercoledì!! Oggi vi vogliamo parlare di una
giovane scrittrice e del suo romanzo d’esordio!
Iniziamo
con una piccola intervista all’autrice: Azzurra Targa
Ciao
Azzurra, benvenuta nel nostro piccolo blog e grazie per esserti
prestata a parlarci un po’ di te e del tuo romanzo d’esordio.
Buongiorno
a tutti, ringrazio voi per l'invito!
-Chi
è Azzurra Targa?
Bella
domanda!
Gli
ultimi anni sono stati meditativi in questo senso. Ho lavorato molto
su me stessa, confrontandomi serenamente con i miei limiti e le mie
paure. Penso di essere un'attenta osservatrice e una persona tenace,
romantica e fiduciosa nel futuro.
Diciamo
che, per il momento, ho capito chi non voglio essere e chi si vorrei
diventare.
-A
quale età ti sei avvicinata alla lettura e quale influenza ha avuto?
La
lettura è una costante della mia vita... ho letto ancor prima di
saperlo fare! Sembra un paradosso, in realtà mia sorella maggiore
leggeva per me durante l'infanzia, finché non ho imparato a
cavarmela da sola.
È
il mio modo per evadere dalla quotidianità, per conoscere il mondo e
per 'indossare gli occhi' di esistenze altrui.
-C’è
qualche libro e personaggio che ti è entrato nell’anima?
Senza
dubbio, Eliza Sommers: l'eroina de 'La figlia della fortuna' di
Isabel Allende. Le devo molto.
-Parliamo
di “Occhi di Ruben”; com’è nata l’idea di scrivere questo
romanzo?
È
stata una decisione combattuta. Avevo letto 'La Mano Negra in
Colombia': il 'diario' del viaggio compiuto dalla band i Mano Negra;
scritto da Ramon Chao, padre del famoso Manu Chao.
Alla
fine del loro percorso è cominciato il mio. Ho iniziato a
documentarmi, a studiare la storia moderna colombiana, a visitare
(anche se virtualmente) quei luoghi sconosciuti. Ho riflettuto a
lungo prima di scrivere e di cimentarmi in un'impresa tanto
complessa. Poi, non ho saputo resistere alla tentazione.
-
Cosa troveranno i lettori al suo interno?
La
storia d'amore tra due ragazzi culturalmente diversi. Due percorsi di
vita opposti, seppur simili. Il quadro, che farà da filo conduttore
a un intreccio articolato, ricco di incognite e colpi di scena. I
protagonisti saranno accompagnati da una carrellata di svariati
personaggi, pronti a supportarli nelle loro azioni. Le vicende sono
narrate con un linguaggio semplice e con un ritmo incalzante.
-Parlaci
di Greta e Ruben; ti sei ispirata a
qualcuno creandoli? C’è qualcosa di te in loro?
L'arte
e lo sport mi hanno ispirata tantissimo. Devo ammettere che ci
somigliamo, ma solo per alcuni aspetti; per altri siamo agli
antipodi. Ho contestato molte scelte di Greta: a un certo punto le
sue prese di posizione hanno avuto il sopravvento sulla mia volontà.
Di Ruben non posso svelare nulla... rivelerei i segreti del
misterioso colombiano!
-Dai
3 aggettivi al tuo libro e perché hai scelto proprio questi.
ROMANTICO:
il romanticismo è il tema centrale della narrazione; mi piace
descriverlo con la 'A' maiuscola di Amore.
AVVENTUROSO:se
pensate che la Colombia sia l'unico luogo delle avventure dei
protagonisti... vi sbagliate! Londra vi stupirà.
ENIGMATICO:
enigmi e misteri troveranno soluzione solo nell'epilogo finale.
Riuscirete a risolverli prima dei protagonisti?
-“Occhi
di Ruben” è un romanzo che non si svolge in un solo luogo, ma ci
porta in giro per il mondo; in particolare in Colombia. Come mai
questa scelta?
Innanzitutto
perché amo viaggiare e spesso, con mio marito, partiamo alla volta
di mete sconosciute. Abbiamo visitato gli USA e il Centro America, e
la nostra intenzione era di visitare anche il Sud del continente.
Così, spinta dalla curiosità di saperne di più, mi sono imbattuta
nel libro del signor Chao.
La
Colombia ha polarizzato da subito l'interesse. Tendenzialmente, è un
paese stereotipato da innumerevoli cliché, legati perlopiù al
narcotraffico e alle guerriglie. Nelle mie ricerche, però, ho
scoperto l'altra faccia di questo mondo: la Biodiversità di una
terra vastissima, luoghi incontaminati e tradizioni millenarie; un
popolo multietnico e multicolor, gioviale e solidale. Ho avvertito
l'esigenza di condividere le mie scoperte e di usare gli 'Occhi di
Ruben' come veicolo: pur traendo ispirazione dalla storia moderna
colombiana, ho affidato il romanzo alla fantasia, in un mix di realtà
e finzione.
Infine,
c'è Londra... città adottiva che non smetterà mai di mancarmi e
che porterò per sempre nel cuore.
-Vuoi
dare qualche consiglio alle giovani scrittrici come te?
Scrivere
è un'ostica disciplina: richiede tempo, studio e molto impegno.
Suggerisco di seguire le proprie inclinazioni e di parlare sempre di
ciò che si ama. A mio avviso, la passione è l'ingrediente
fondamentale. Detto questo, nessun ostacolo potrà scoraggiarvi.
-Grazie
di aver risposto alle nostre domande, in bocca la lupo per tutto!!!
Grazie
a voi per avermi ospitata! Continuerò a seguire i vostri consigli di
lettura! Un saluto a tutte le lettrici!
...
e crepi il lupo!
Per
chi volesse avere più informazioni sul romanzo può andare sulla
pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Occhi-di-Ruben/675296449247285?ref=aymt_homepage_panel
Titolo:
Occhi di Ruben
Autore: Azzura Targa
Data di pubblicazione: 6 Febbraio 2015
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 212
Prezzo su Amazon: 0.99€ ebook
“Greta
Laversi, l'aspirante pittrice -con qualche mania di troppo-, ha
scoperto l'espediente perfetto per razionalizzare il dolore:
'dominare il cuore' attraverso la corsa. Pronta a
dimenticare il passato si trasferisce a Torino dove
lavora come barista e dove, il giorno del diluvio, incontra Ruben, il
misterioso colombiano, schivo e riservato. Sarà a causa della luce
scorta nel suo sguardo, oppure dei racconti dell'infanzia latina, o
forse degli atteggiamenti furtivi se Greta è inspiegabilmente
attratta dall'amico: quegli occhi magnetici, tanto insoliti quanto
indecifrabili, sembrano sollecitare l'estro creativo, finora
impensato. Tra la corsa, la crescente empatia e il legame che li
unisce sboccerà l'amore; quello che non sanno è che entrambi
custodiscono segreti: Ruben le nasconde la sua vera identità, Greta
il dipinto che lo ritrae e il passato che esorcizza. È proprio il
quadro, 'Occhi di Ruben', a condurli separatamente in
Colombia. L'acquisto dell'opera porta il nome di Alvaro Montoja, noto
trafficante di droga nonché padre del ragazzo; Ruben non l'ha mai
conosciuto e l'indirizzo dello studio legale di Cali appare
la pista utile per rintracciarlo.
Comincia
l'avventura. Sulle orme dell'amato e con il piglio di una vera
detective, Greta scoprirà luoghi reconditi, riti e civiltà magiche,
conoscerà il pericolo della Guerrilla e si ritroverà,
suo malgrado, a pagare il prezzo delle avventate imprudenze. Il
viaggio darà origine a una serie di equivoci e omissioni,
rocamboleschi avvenimenti che finiranno per dividere le loro strade.
Ma solo in seguito, a Londra, accadrà il peggio... e
quelli che sembravano inviolabili segreti assumeranno insospettabili
risvolti.”
BIOGRAFIA
: Mi chiamo Azzurra Targa, sono nata nel 1983 a Latina, dove vivo
tutt'oggi con mio marito e il mio cane. Fin da piccola sono stata
amante dell'arte, in ogni sua forma. Al liceo ho conosciuto la mia
vera passione per il teatro e proprio tra i banchi di scuola ho
cominciato a muovere i primi passi. Durante gli anni dell'università
ho lavorato alla messa in scena e all'adattamento di testi teatrali
per ragazzi. In seguito, ho conseguito la laurea in Regia Teatrale
presso il DAMS di Roma e mi sono specializzata nella figura di
'addetta stampa' per attività culturali. La lettura è la costante
della mia vita: leggo appena posso, ovunque e di tutto. L'amore per
lo sport, i viaggi e la cultura latino-americana ha dato vita al mio
primo romanzo, 'Occhi di Ruben'; lavoro che ho scelto di auto
pubblicare e con il quale debutto in veste di autrice.
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