Bentornate amiche lettrici!!! Oggi vi vogliamo parlare di una giovane
scrittrice italiana che ha pubblicato a Marzo il suo secondo romanzo: “In una
parola”.
Iniziamo con una piccola intervista all’autrice, Regina Pozzati.
Ciao Regina, benvenuta nel nostro piccolo blog e
grazie per esserti prestata a questa breve intervista.
-Per
prima cosa vogliamo sapere chi è Regina: ti va di descriverti brevemente ai
nostri lettori?
Molto volentieri! E grazie per avermi dato l’occasione di
presentarmi e far conoscere quello che si nasconde dietro ai libri che scrivo!
Dunque, se dovessi usare tre aggettivi per definirmi direi:
determinata, romantica e sognatrice. Nella vita vera lavoro con i numeri, tanti
numeri, forse per questo ho sempre sentito l’esigenza di esprimere la parte più
fantasiosa di me con la scrittura.
Sono cresciuta in un ambiente magico, con mio padre,
illusionista per passione, che mi trascinava in giro per il mondo per
partecipare ai suoi concorsi. È stato bello vederlo inseguire il suo sogno e
così, una volta cresciuta, non ho potuto fare a meno di fare altrettanto con il
mio.
-Come
ti sei avvicinata alla lettura?
Ho sempre preferito il movimento alla lettura, finché alle medie
la mia professoressa di italiano non ha costretto i suoi studenti a leggere un
libro tutti i mesi e non mi sono trovata tra le mani “Taverna alla Giamaica” di
Daphne Du Maurier. È stata una vera e propria folgorazione… Mi si è aperto un
nuovo mondo fatto di fantasia, d’amore e avventura. Gettarmici a modo mio,
dando corpo a tutte le idee che avevo sempre avuto in testa, mi è venuto
spontaneo e da allora non mi è mai mancato un libro tra le mani!
-Qual
è il libro e il personaggio che ti ha talmente conquistata da voler vivere le
sue avventure in prima persona?
Per quanto ami immaginare di mondi fantastici, in prima persona
voglio vivere soltanto la mia vita. Diciamo che è già talmente intensa e
caotica che non sento il desiderio di cercarne altre, ma che piuttosto uso la
scrittura per alleggerirmi di tanti pensieri che ho sempre in testa.
-Parliamo
di “In una parola”.
“In una Parola” è nato una mattina molto
presto, in quel momento esatto in cui non capisci se sei sveglio o stai ancora
sognando. È comparsa una frase nella mia mente, un’idea… Ricordo di avere preso
il cellulare e di avere cominciato a scrivere, ho continuato finché ho potuto,
perché quell’idea mi ha attirato da subito e ho sentito la necessità di darle
una forma e di immaginare la fine di quella storia che ho subito amato.
-È un
romanzo fantasy dalle sfumature esotiche, l’ambientazione mi ricorda “Le mille
e una notte”. Come mai questa scelta e questo particolare connubio?
Grazie all’interesse di mio padre per la magia mi è capitato di
vedere molti posti diversi. Un anno ho fatto un tour dell’India e ancora ora, a
molti anni di distanza, sento che quel Paese mi è rimasto nel cuore. Quando
scrivo mi piace dare voce alle sensazioni che ho provato, elaborarle a mio modo
e così quell’idea nata per caso da un sogno è divenuta il mezzo attraverso il
quale ho espresso il mio amore per l’oriente, per il deserto che ho visto in
Egitto e per le fiabe che mi è sempre piaciuto leggere.
-C’è
qualcosa di te nei personaggi in Tira o ti sei ispirata a qualcuno creandola?
Quando nella mia mente immagino un personaggio non mi ispiro a
nessuno in particolare. Certo, tutti possiedono qualcosa di mio, ma nessuno
assomiglia a nessuna delle persone che conosco. Mi piace che ciascuno di loro
abbia una “vita propria”; questo è l’unico modo che conosco per renderli reali.
-Se
potessi descrivere in soli 3 aggettivi il tuo romanzo, quali sceglieresti e
perché proprio quelli?
Sicuramente direi magico, oscuro e onirico. Molti guardano il
deserto e vedono miraggi, io vedo la magia ed il calore dei popoli che vi
abitano, vedo le insidie che lo rendono pericoloso ed il fascino delle sue
distese infinite. Vedo la sabbia che scorre nelle clessidre e i raggi di sole
che colorano d’oro le cupole di C’zahr…
-“In
una parola” non è il tuo primo romanzo. A Gennaio è uscito “La chiave d’oro” un
romanzo ambientato nel 1300 circa nel Mar Mediterraneo infestato dai pirati. I
pirati mi hanno sempre affascinato per cui trovo questo romanzo molto curioso.
Come hai deciso di scrivere un’avventura piratesca così particolare?
Probabilmente farmi conoscere con una storia di pirati è stato
un azzardo, come dici giustamente tu è stato strano, ma mi sono lasciata
guidare dall’istinto e per avventurarmi nel mondo delle pubblicazioni ho
sentito l’esigenza di attingere al coraggio (e alla sfrontatezza) dei pirati
che ho sempre amato.
L’epoca in cui si svolge questa storia è insolita, in quanto i
pirati più famosi sono del settecento, ma c’è un motivo per il quale ho scelto
questo periodo e va ricercato nel segreto storico contenuto all’interno del
libro…
-Inoltre
a Febbraio è uscito il racconto breve “L’assassino” che è ambientato a
Gerusalemme ma che ha come protagonista uno per personaggi che compare ne “La
chiave d’oro”. Non è una scelta per nulla banale ne semplice ambientarlo a
Gerusalemme; ti va di parlarcene?
Il racconto nasce da una richiesta specifica dei lettori. C’è
stato un personaggio de “La Chiave d’Oro” che ha colpito molti, Hasan. La
storia si apre con lui che guarda l’orizzonte e sogna di tornare a casa, alla
sua Gerusalemme. È in quel luogo che incontrato il capitano della nave pirata a
cui si è unito, ed inoltre è lì si trova l’unica persona con cui gli è concesso
essere se stesso.
La forza di questo personaggio ed il suo fascino vengono dal suo
passato e dalla sua terra così colma di misteri e intrighi, ecco perché
Gerusalemme. Il risultato è piaciuto e questo, nonostante le difficoltà, mi ha
riempito d’orgoglio!
-Durante
l’estate dovrebbe uscire un nuovo romanzo storico ambientato in epoca vichinga;
puoi anticiparci qualcosa?
Sì, molto volentieri. Si chiamerà “La Strega Rossa e lo
Straniero”, è stato pubblicato l’anno scorso su un sito di scrittura amatoriale
ed è piaciuto così tanto che i lettori mi hanno chiesto di farlo divenire un
vero e proprio libro.
La cosa che ha colpito di più è stata la sua protagonista: una
ragazza che a causa di un incidente è rimasta sfigurata, ma a cui il destino ha
riservato un dono prezioso: quello di leggere le rune ed attraverso esse
penetrare tra le pieghe del destino.
Paradossalmente sarà l’incontro con un popolo ostile a
liberarla, nonché quello con un uomo che non rivelerà il proprio nome fino alla
fine…
-Sei
molto prolifica (2 romanzi e un racconto in soli 3 mesi); dove trovi tutta
questa ispirazione?
In realtà c’è un trucco! Sono dieci anni che scrivo, ho
all’attivo una dozzina di libri già conclusi dei generi più diversi. Lo scorso
gennaio, su suggerimento di alcune lettrici a propria volta autrici e amiche,
mi sono decisa e ho pubblicato la versione rivista e corretta de “La Chiave
d’Oro”, che avevo scritto nel 2006. L’esperienza è stata molto positiva, a tre
mesi dalla pubblicazione sento ancora tante persone che ne parlano, che lo
consigliano… Mi sono detta che tenere nel cassetto tante storie capaci di far
sognare era un peccato, così adesso le sto correggendo pian piano. “In una
Parola” l’ho scritto nel 2012, mentre “La Strega Rossa e lo Straniero” è del
2014.
-Vuoi
dare qualche consiglio alle giovani scrittrici come te??
Probabilmente dovrebbero essere le giovani scrittrici a dare a
me dei consigli, in ogni caso mi sento di dire che ho aspettato troppo per
inseguire il sogno che avevo da tanto di pubblicare quello che scrivevo e che
nella vita bisogna sempre avere coraggio.
Grazie
di aver risposto alle nostre domande, in bocca la lupo per tutto!!!
Grazie a voi, è stato un piacere essere qui.
Titolo: In una parola
Autore: Regina Pozzati
Data di pubblicazione: 18 Marzo 2015
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 122
Prezzo su Amazon: 1.49€ ebook
“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e
pericoloso.
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.
Sito
autrice: www.reginapozzati.it
Il romanzo di Regina Pozzati mi intriga...
RispondiEliminaConcordo...la trama è interessante...e ha avuto molto recensioni positive!
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