venerdì 17 aprile 2015

Anteprima “In una parola” di Regina Pozzati e intervista con l’autrice



 


Bentornate amiche lettrici!!! Oggi vi vogliamo parlare di una giovane  scrittrice italiana che ha pubblicato a Marzo il suo secondo romanzo: “In una parola”.
Iniziamo con una piccola intervista all’autrice, Regina Pozzati.

Ciao Regina, benvenuta nel nostro piccolo blog e grazie per esserti prestata a questa breve intervista.

-Per prima cosa vogliamo sapere chi è Regina: ti va di descriverti brevemente ai nostri lettori?
Molto volentieri! E grazie per avermi dato l’occasione di presentarmi e far conoscere quello che si nasconde dietro ai libri che scrivo!
Dunque, se dovessi usare tre aggettivi per definirmi direi: determinata, romantica e sognatrice. Nella vita vera lavoro con i numeri, tanti numeri, forse per questo ho sempre sentito l’esigenza di esprimere la parte più fantasiosa di me con la scrittura.
Sono cresciuta in un ambiente magico, con mio padre, illusionista per passione, che mi trascinava in giro per il mondo per partecipare ai suoi concorsi. È stato bello vederlo inseguire il suo sogno e così, una volta cresciuta, non ho potuto fare a meno di fare altrettanto con il mio.


-Come ti sei avvicinata alla lettura?
Ho sempre preferito il movimento alla lettura, finché alle medie la mia professoressa di italiano non ha costretto i suoi studenti a leggere un libro tutti i mesi e non mi sono trovata tra le mani “Taverna alla Giamaica” di Daphne Du Maurier. È stata una vera e propria folgorazione… Mi si è aperto un nuovo mondo fatto di fantasia, d’amore e avventura. Gettarmici a modo mio, dando corpo a tutte le idee che avevo sempre avuto in testa, mi è venuto spontaneo e da allora non mi è mai mancato un libro tra le mani!

-Qual è il libro e il personaggio che ti ha talmente conquistata da voler vivere le sue avventure in prima persona?
Per quanto ami immaginare di mondi fantastici, in prima persona voglio vivere soltanto la mia vita. Diciamo che è già talmente intensa e caotica che non sento il desiderio di cercarne altre, ma che piuttosto uso la scrittura per alleggerirmi di tanti pensieri che ho sempre in testa.

-Parliamo di “In una parola”.
“In una Parola” è nato una mattina molto presto, in quel momento esatto in cui non capisci se sei sveglio o stai ancora sognando. È comparsa una frase nella mia mente, un’idea… Ricordo di avere preso il cellulare e di avere cominciato a scrivere, ho continuato finché ho potuto, perché quell’idea mi ha attirato da subito e ho sentito la necessità di darle una forma e di immaginare la fine di quella storia che ho subito amato.

-È un romanzo fantasy dalle sfumature esotiche, l’ambientazione mi ricorda “Le mille e una notte”. Come mai questa scelta e questo particolare connubio?
Grazie all’interesse di mio padre per la magia mi è capitato di vedere molti posti diversi. Un anno ho fatto un tour dell’India e ancora ora, a molti anni di distanza, sento che quel Paese mi è rimasto nel cuore. Quando scrivo mi piace dare voce alle sensazioni che ho provato, elaborarle a mio modo e così quell’idea nata per caso da un sogno è divenuta il mezzo attraverso il quale ho espresso il mio amore per l’oriente, per il deserto che ho visto in Egitto e per le fiabe che mi è sempre piaciuto leggere.

-C’è qualcosa di te nei personaggi in Tira o ti sei ispirata a qualcuno creandola?
Quando nella mia mente immagino un personaggio non mi ispiro a nessuno in particolare. Certo, tutti possiedono qualcosa di mio, ma nessuno assomiglia a nessuna delle persone che conosco. Mi piace che ciascuno di loro abbia una “vita propria”; questo è l’unico modo che conosco per renderli reali.




-Se potessi descrivere in soli 3 aggettivi il tuo romanzo, quali sceglieresti e perché proprio quelli?
Sicuramente direi magico, oscuro e onirico. Molti guardano il deserto e vedono miraggi, io vedo la magia ed il calore dei popoli che vi abitano, vedo le insidie che lo rendono pericoloso ed il fascino delle sue distese infinite. Vedo la sabbia che scorre nelle clessidre e i raggi di sole che colorano d’oro le cupole di C’zahr…


-“In una parola” non è il tuo primo romanzo. A Gennaio è uscito “La chiave d’oro” un romanzo ambientato nel 1300 circa nel Mar Mediterraneo infestato dai pirati. I pirati mi hanno sempre affascinato per cui trovo questo romanzo molto curioso. Come hai deciso di scrivere un’avventura piratesca così particolare?
Probabilmente farmi conoscere con una storia di pirati è stato un azzardo, come dici giustamente tu è stato strano, ma mi sono lasciata guidare dall’istinto e per avventurarmi nel mondo delle pubblicazioni ho sentito l’esigenza di attingere al coraggio (e alla sfrontatezza) dei pirati che ho sempre amato.
L’epoca in cui si svolge questa storia è insolita, in quanto i pirati più famosi sono del settecento, ma c’è un motivo per il quale ho scelto questo periodo e va ricercato nel segreto storico contenuto all’interno del libro…

-Inoltre a Febbraio è uscito il racconto breve “L’assassino” che è ambientato a Gerusalemme ma che ha come protagonista uno per personaggi che compare ne “La chiave d’oro”. Non è una scelta per nulla banale ne semplice ambientarlo a Gerusalemme; ti va di parlarcene?
Il racconto nasce da una richiesta specifica dei lettori. C’è stato un personaggio de “La Chiave d’Oro” che ha colpito molti, Hasan. La storia si apre con lui che guarda l’orizzonte e sogna di tornare a casa, alla sua Gerusalemme. È in quel luogo che incontrato il capitano della nave pirata a cui si è unito, ed inoltre è lì si trova l’unica persona con cui gli è concesso essere se stesso.
La forza di questo personaggio ed il suo fascino vengono dal suo passato e dalla sua terra così colma di misteri e intrighi, ecco perché Gerusalemme. Il risultato è piaciuto e questo, nonostante le difficoltà, mi ha riempito d’orgoglio!

-Durante l’estate dovrebbe uscire un nuovo romanzo storico ambientato in epoca vichinga; puoi anticiparci qualcosa?
Sì, molto volentieri. Si chiamerà “La Strega Rossa e lo Straniero”, è stato pubblicato l’anno scorso su un sito di scrittura amatoriale ed è piaciuto così tanto che i lettori mi hanno chiesto di farlo divenire un vero e proprio libro.
La cosa che ha colpito di più è stata la sua protagonista: una ragazza che a causa di un incidente è rimasta sfigurata, ma a cui il destino ha riservato un dono prezioso: quello di leggere le rune ed attraverso esse penetrare tra le pieghe del destino.
Paradossalmente sarà l’incontro con un popolo ostile a liberarla, nonché quello con un uomo che non rivelerà il proprio nome fino alla fine…

-Sei molto prolifica (2 romanzi e un racconto in soli 3 mesi); dove trovi tutta questa ispirazione?
In realtà c’è un trucco! Sono dieci anni che scrivo, ho all’attivo una dozzina di libri già conclusi dei generi più diversi. Lo scorso gennaio, su suggerimento di alcune lettrici a propria volta autrici e amiche, mi sono decisa e ho pubblicato la versione rivista e corretta de “La Chiave d’Oro”, che avevo scritto nel 2006. L’esperienza è stata molto positiva, a tre mesi dalla pubblicazione sento ancora tante persone che ne parlano, che lo consigliano… Mi sono detta che tenere nel cassetto tante storie capaci di far sognare era un peccato, così adesso le sto correggendo pian piano. “In una Parola” l’ho scritto nel 2012, mentre “La Strega Rossa e lo Straniero” è del 2014.

-Vuoi dare qualche consiglio alle giovani scrittrici come te??
Probabilmente dovrebbero essere le giovani scrittrici a dare a me dei consigli, in ogni caso mi sento di dire che ho aspettato troppo per inseguire il sogno che avevo da tanto di pubblicare quello che scrivevo e che nella vita bisogna sempre avere coraggio.

Grazie di aver risposto alle nostre domande, in bocca la lupo per tutto!!!
Grazie a voi, è stato un piacere essere qui.

Per chi volesse avere più informazioni sul romanzo può andare sulla pagina facebook: https://www.facebook.com/pozzatiinunaparola


Titolo: In una parola

Autore: Regina Pozzati

Data di pubblicazione: 18 Marzo 2015

Editore: Amazon Publishing

Pagine: 122

Prezzo su Amazon: 1.49€ ebook





“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso.
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.

Sito autrice: www.reginapozzati.it
 


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