sabato 15 novembre 2014

Quando il Diavolo mi ha preso per Mano, April Genevieve Tucholke

TITOLO: Quando il Diavolo mi ha preso per mano
AUTORE: April Genevieve Tucholke
PUBBLICAZIONE: 2013
CASA EDITRICE: PiemmeFreeway

TRAMA: “Nel paesino di mare dove abita Violet non succede mai niente… fino a quando River non affitta la casetta dietro la sua e incominciano a verificarsi eventi inquietanti: i bambini scompaiono, gli adulti hanno strane visioni e diventano inspiegabilmente violenti. Tutto mentre Violet è sempre più attratta da quel ragazzo misterioso che ormai entra indisturbato in casa sua. Ma River è soltanto un bugiardo dal sorriso irresistibile e il passato misterioso o dietro i suoi occhi ipnotici si nasconde qualcos’altro? La nonna di Violet l’aveva messa in guardia dai giochi che sa fare il diavolo, ma lei non aveva mai pensato che il male potesse nascondersi dietro un ragazzo dai capelli scuri che si appisola in giardino, adora il caffè e ti fa tremare di passione."
 

Quando il Diavolo mi ha preso per mano” è uno dei libri più particolari che abbia mai letto. E’ relativamente una novità se si tiene conto che è stato pubblicato in lingua originale nel 2013 e giunto in Italia grazie alla Piemme solo nel 2014. Guardando in giro ho notato commenti non tanto positivi, ma infondo non credo sia un libro così pessimo. Come ho già detto è piuttosto particolare: particolare i personaggi, la storia, è un insolito libro ecco, quindi chiedo scusa se risulterò vaga e a volte con idee poco chiare riguardo ad un giudizio.
Innanzitutto ci tengo a precisare che il Diavolo ha ben poco a che fare con tutto questo libro. Quando mi è stato consigliato ero un po’ in forse perché dal titolo sembrava parlasse di Satana e roba simile, invece non è per niente così. Il termine Diavolo penso sia usato in modo estremamente metaforico. Il titolo originale “Between the Devil and the Deep Blue Sea” infatti credo sia un po’ più azzeccato, anche se tira in mezzo Devil. Leggendolo infatti si è piacevolmente soprafatti dalla splendida ambientazione!
Una piccola cittadina forse un po’ arretrata che si affaccia sul mare, in particolare l’abitazione enorme e sfarzosa quanto decadente della protagonista ha un posto particolare in panoramica sulla distesa salmastra. Alcuni dei più bei passi del libro si svolgono in riva al mare e immedesimandomi lo trovo davvero piacevole.
Anche l’idea di vivere da sola con solo il fratello, senza genitori, una casa enorme da mantenere senza però soldi per farlo è decisamente bizzarro, quasi surreale. Per quanto entusiasmante per ogni adolescente, quali genitori davvero lascerebbero i propri figli da soli senza farsi sentire per mesi? Questo convince decisamente poco il lettore secondo me, rende la storia ancor più bizzarra se possibile, direi addirittura poco credibile. Per quanto riguarda i personaggi mi è ancor più difficile esprimere un giudizio ben chiaro.
Violet White, la protagonista, non è così brillante come in realtà viene considerata. E’ il personaggio più legato all’intera trama particolare, il personaggio davvero più bizzarro. E’ consapevole di apparire “pazza” agli occhi degli altri perché se ne sta sempre per i fatti suoi se non fosse per l’unica ragazza con cui può dire di avere una amicizia ovvero Sunshine, e non aiuta il fatto che indossa sempre i vestiti della nonna ormai defunta, la vecchia Freddie.

Sei attenta. Riflessiva. Percettiva. Più onesta della maggior parte delle persone. Detesti l’imprudenza, ma sai essere impulsiva, quando ti fa comodo. Odi tuo fratello e gli vuoi bene più che a qualsiasi altra cosa al mondo. Speri che i tuoi genitori tornino a casa, ma hai imparato a vivere senza di loro. Sei per la pace, ma se ti spingono al limite puoi essere di una violenza inaudita.”
Questa è la percezione che River ha di Violet. Personalmente non ci trovo granchè similitudini. Riflessiva? Sì, forse troppo. Se invece di fare mille riflessioni avesse agito subito avrebbe risparmiato un sacco di problemi a tutti. Percettiva e attenta ai particolari sicuramente! Questo è uno degli aspetti positivi del suo carattere, peccato però che nonostante non si lasci sfuggire niente a conti fatti non agisce, rimane una spettatrice passiva, attenta vero, ma passiva. Il lato violento sinceramente non l’ho mai visto uscire, e credetemi ce ne sono state parecchie di situazioni in cui avrebbe potuto dargli libero sfogo.
Freddie, la nonna ormai defunta, ricopre un ruolo quasi fondamentale nella storia. E’ lei che aveva sempre messo in guardia Violet dal famigerato Diavolo, ed è lei che ha nascosto la vena di mistero presente e contorta di questo libro. Dietro la vita movimentata di Freddie si celano le risposte alla parte gialla di questo romanzo.
Su di lei non ho le idee pienamente chiare. A primo impatto la valuterei un po’ fuori, un po’ pazza, eccentrica forse, ma ho come l’impressione che ci sia dell’altro che non è ancora voluto emergere.
Luke e Sunshine li metto allo stesso livello. Due rimorchiatori capaci e innamorati l’uno dell’altra che prima di accorgersene devono fare le civette con metà mondo. Un classico intramontabile, che se di sfondo non guasta mai. Una particolarità di Sunshine che me la mettono in bella luce è la sua tendenza a nascondere e insabbiare le verità scomode, quelle che la fanno soffrire. Nasconderle agli altri, a Violet persino, ma soprattutto a sé stessa. Credo sia un personaggio che se ben sviluppato potrebbe saltare fuori con un bel colpo di scena nel prossimo libro(se mai ci sarà!).
Ed ora veniamo al coprotagonista River West.

Non era alto, meno di un metro e ottanta, forse, ed era magro, ma muscoloso. Aveva i capelli folti, castani, con la riga di lato…finchè il vento del mare non glieli soffiò sulla fronte, scompigliandoli. La sua faccia mi piacque da subito; e anche la sua pelle abbronzata, di chi ha passato ogni singolo giorno della sua vita sotto il sole estivo; e i suoi occhi castani. [..] Indossava un paio di pantaloni neri di lino- del tipo che, nel mio immaginario, portavano solo i maschi con la barba incolta e la mascella squadrata dei film europei ambientati in posti di mare- e una camicia bianca. Addosso ad un altro avrebbe fatto uno strano effetto, ma a lui stava proprio bene.”

Dunque. Il mio giudizio per River è confusissimo, più di tutti credo, più della storia stessa. Ci sono momenti in cui leggi di alcuni suoi piccoli gesti ti scioglieresti come neve al sole, altre volte che lo odi profondamente, così tanto da volerlo prendere a vangate. Il tutto, grazie ad una serie di spiegazioni ed eventi, mi ha portato a provare nei suoi confronti un vero e proprio fastidio. River West mi infastidisce. Per quanto carino, infondo non è pienamente buono, non ha la consapevolezza di ciò che è giusto o sbagliato, è senza stabilità, non da certezze e cosa peggiore di tutte è un bugiardo incallito. Non sai mai quando è sincero. Odio l’indecisione e le falsità.
Per questo invece adoro suo fratello Neely. Lui è davvero adorabile. Comparirà in un secondo momento nella storia, ma nonostante sia facilmente irascibile e violento (lo ammetto mi ci rivedo personalmente) lui è sinceramente buono, e nonostante tutto vuole un bene dell’anima al fratello, così tanto che lo segue in capo al mondo.
Cosa più importante di tutte è che con lui non sbagli mai, se pensa A, lui farà A. Senza bugie, senza trucchetti.
L’ultimo personaggio di cui voglio parlarvi lo chiamerò “X”. Per non spoilerare nulla, per incuriosirvi e proseguire sul velo di mistero di tutta questa faccenda e per farmi un po’ odiare dai lettori curiosi! Abbiate pazienza suvvia.
X è squilibrato. Il cattivo della situazione, quello che riesce alla grande perché oltre ad essere cattivo è pazzo, cioè realmente vive nella completa follia e per questo non ha dubbi né rimorsi, né ripensamenti, né il minimo scrupolo nel fare ciò che vuole. Questi sono i veri cattivi che riescono sempre nel migliore dei modi, quelli folli e matti da legare e consapevoli di esserlo tra l’altro. X fa davvero quasi paura, e se lo dico io che ho un debole spiccato per i cattivoni, credetemi è così!

Questa è la mia recensione, una delle più corte in realtà, perché come ho già detto questo libro mi ha lasciata perplessa, senza un’idea chiara di come classificarlo.
Ripeto è un libro particolare e insolito, sicuramente intrigante, e se siete curiosi come lo sono io lo leggerete giusto per farvene un’idea! E vi prego poi condividetela con me così vediamo di farci un’idea più definita insieme e vedere se varrà la pena aspettare un seguito. Io solo per curiosità e per vedere se la cara April riesce a conquistarmi lo leggerò sicuramente, so che non riuscirò a resistere alla tentazione!

IL MIO VOTO

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